CONFERENZA “Incrocio tra Chieri e Padova nel XVI secolo: Matteo Gribaldi Moffa e il caso “Spiera”: tra certezza della salvezza e dannazione eterna”

Nel Cinquecento si impongono nuove concezioni delle libertà e nuovi modi di concepire il mondo indipendenti dalla divinità. Sono concezioni che hanno avuto un’incidenza decisiva nel lungo e contrastato percorso che porta alla Rivoluzione scientifica, all’Illuminismo e alle rivoluzioni politiche del Sei-Settecento.
Uno dei protagonisti più interessanti e meno noti del radicalismo religioso nell’Italia del tempo fu Matteo Gribaldi Moffa, nato a Chieri nel 1505, famoso giurista e leader delle correnti più radicali dell’anabattismo. Ebbe grande notorietà insegnando all’università di Padova, dove da un’iniziale posizione di anabattista biblico, approdò successivamente ai Razionalisti evangelici.
Negli anni del trionfo dell’Inquisizione, il nostro Matteo lasciò l’Italia, colpito anche dalla drammatica vicenda dell’avvocato Spiera di Cittadella, per dirigersi, al pari di tanti altri esuli, nella Ginevra di Calvino. Qui, tuttavia, il rogo del radicale spagnolo Michele Serveto (1553) rivelò nei calvinisti un atteggiamento nei confronti del dissenso non meno rigido di quello cattolico.
Gribaldi Moffa, da fine giurista, fu allora protagonista di uno scontro con Calvino, in nome della libertà di coscienza, di critica e d’espressione, non riuscendo però a scalfire minimamente la posizione di preminenza del teologo francese. Come molti suoi amici, costretti ad un esilio perenne, anche Matteo Gribaldi uscì di scena ritirandosi nel suo feudo di Farges, dove morì nel 1564.

RELATORE: Ivan Basana (Pastore)
INTERVENTI: Prof. Marcello Cicchese, Prof. Ferruccio D’Angelo (Presidente dell’Associazione Culturale “Giacomo Grosso”)
MODERATORE: Alessandro Pertusio
INTERVENTI MUSICALI: Gruppo vocale “Arpa di David”

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